23 febbraio 2024

Cauzione nel contratto di affitto: attenzione alle truffe!

Come sapranno tutti coloro che almeno una volta nella vita preso una casa in affitto o ne hanno affittata una, al momento della stipula di un contratto di locazione è necessario versare, da parte del futuro inquilino, una cauzione.

La somma di denaro depositata come cauzione è un meccanismo di sicurezza attraverso il quale una delle parti coinvolte versa una certa somma all'altra parte al fine di garantire eventuali danni che potrebbero verificarsi durante il periodo di locazione. Attenzione però, si parla di danni, non della consueta usura che si verifica con l’utilizzo di un oggetto o di un immobile. Per esempio potrebbero essere considerati danni i fori a parete per mettere i tasselli che sostenevano dei pensili aggiunti dall’inquilino e poi rimossi prima di lasciare l’appartamento. Non può essere considerato invece come danno il fatto che l’appartamento necessiti di essere imbiancato, perché la necessità di una rinfrescata può essere attribuita all’uso, non al danneggiamento dell’immobile.

La cauzione, stabilita dalla legge, non solo protegge il proprietario dell'immobile da possibili danni causati dall'affittuario, ma lo aiuta a garantire il pagamento regolare dei canoni di locazione, e a difendersi da qualsiasi mancato adempimento contrattuale da parte dell'affittuario. Le disposizioni in materia sono indicate nell'articolo 11 della Legge n. 392/78, che stabilisce un limite massimo per la cauzione pari a tre mensilità del canone mensile. Tra l’altro, cosa che poche persone sanno, questo deposito cauzionale genera anche interessi legali che devono essere pagati all'affittuario annualmente o alla fine del contratto di locazione.

La restituzione del deposito cauzionale e degli interessi maturati avviene solo dopo il rilascio dell'immobile da parte dell'affittuario e il completamento di tutte le sue obbligazioni contrattuali. Il proprietario deve accertarsi che l'affittuario abbia pagato regolarmente gli affitti e che l'immobile sia stato lasciato nelle stesse condizioni in cui è stato ricevuto.

Quando il proprietario può trattenere la cauzione?

Vi sono circostanze in cui il proprietario può trattenere la cauzione, come il mancato pagamento degli affitti o delle spese condominiali, o se si verificano danni all'immobile. Tuttavia, se l'immobile è in buone condizioni e tutti i pagamenti sono stati regolarmente effettuati, il proprietario è tenuto a restituire la cauzione e gli interessi, in caso contrario l'affittuario può ricorrere alla giustizia per ottenere il rimborso della cauzione. A fronte di un mancato rimborso, l'affittuario ha 10 anni di tempo per avviare azioni legali.

Il proprietario può semplicemente trattenersi una somma?

Va sottolineato che, affinché il proprietario possa trattenere la cauzione, è necessario che proponga una richiesta giudiziale per giustificarne il motivo, se questo non viene fatto l'affittuario può richiedere il rimborso tramite un decreto ingiuntivo, al quale il proprietario può opporsi dimostrando il danno subito e il diritto al rimborso.

Quindi, se quando lasciamo un appartamento in affitto, il proprietario ci dice che ha tolto una mensilità dalla cauzione perché vanno imbiancate le pareti, o perché vanno fatte delle pulizie, o altre generiche ragioni legate all’utilizzo dell’immobile, senza che accordi di questo tipo fossero specificati nel contratto, vi sta a tutti gli effetti truffando! La cauzione deve infatti essere restituita per intero e con gli interessi, a meno che sia stata aperta una richiesta giudiziale per eventuali danni!

Vai al blog

Leggi anche: