29 marzo 2024

Cosa succede con la direttiva europea casa green?

Dopo lunghe discussioni, è arrivato l’ok definitivo da parte del Parlamento europeo alla direttiva Energy performance of building, conosciuta come casa green.

Con 370 voti favorevoli, 199 contrari e 46 astenuti, la direttiva casa green diventa realtà. Ora riceverà l’approvazione formale da parte del Consiglio, dopodiché sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale entrando dunque in vigore.

C’è voluto un anno per arrivare all’approvazione del testo definitivo, che presenta delle differenze rilevanti rispetto alla versione originale, introducendo misure meno rigide.

Tra le novità più importanti troviamo lo stop alle caldaie a gas, oltre ai relativi incentivi, con una maggiore propensione verso i sistemi ibridi. Vengono inoltre introdotte regole severe per gli edifici di nuova costruzione e viene stabilito un piano di ristrutturazione che deve partire dagli immobili energivori.

Obiettivo zero emissioni entro il 2050

Pur apportando delle novità significative rispetto al testo originale, resta comunque l’obiettivo ambizioso che punta alle zero emissioni entro il 2050. Ogni Stato Membro dovrà attuare un piano nazionale che favorisca la riduzione del consumo energetico degli immobili residenziali.

Entrando nel dettaglio, la riduzione dovrà essere del 16% da raggiungere non oltre il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Non solo, entro il 2030 dovrà essere riqualificato il 16% degli edifici non residenziali, percentuale che sale al 26% per il 2033.

C’è una differenza molto importante rispetto al testo iniziale che prevedeva la classe energetica Ed entro il 2030 e D entro il 2033, infatti, nella versione definitiva, gli immobili vengono classificati in base alla media dei consumi e non più rispetto all’efficienza energetica.

Stop definitivo per le caldaie a gas

Addio alle caldaie a gas a partire dal 2040, il termine fissato in precedenza era il 2035. Però, già dal 2025 sarà vietata la concessione di incentivi fiscali per l’acquisto e l’installazione di caldaie a gas.

Mentre continueranno a esistere le agevolazioni per i sistemi ibridi, ovvero quelli che utilizzano caldaie e pompe di calore in combinata.

Regole stringenti per le nuove costruzioni

Misure rigide per gli edifici di nuova costruzione, che dovranno essere solar-ready, quindi predisposti all’installazione di impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti.

Inoltre, dal 1° gennaio 2028 gli immobili di proprietà pubblica dovranno essere a zero emissioni, per tutti gli altri la scadenza è fissata per il 1° gennaio 2030.

Torna lo sconto in fattura

Novità importanti anche sul fronte degli incentivi fiscali. Gli Stati Membri dovranno destinare le maggior parte delle risorse a interventi che possano garantire una soglia minima di risparmio per i cittadini.

Non solo, la direttiva ammette incentivi come detrazioni e crediti fiscali, i quali dovranno essere affiancati dallo sconto in fattura che permette di ottenere un risparmio immediato direttamente al momento del pagamento. Una soluzione che torna al centro della scena, dopo che nel nostro paese è stato di fatto abbandonato.

Le esenzioni

Il testo finale della direttiva vedere allargarsi la platea di immobili che possono godere delle esenzioni in merito alle ristrutturazioni

Parliamo di immobili sottoposti a vincolo puntuale o di area, immobili religiosi, immobili temporanei, seconda case utilizzate per un periodo inferiore ai 4 mesi all’anno, immobili della difesa e immobili che hanno una metratura inferiore ai 50mq.

La situazione attuale in Italia

Nel nostro Paese, secondo l’ISTAT, l’82% degli edifici, ovvero 12 milioni su 14,5 milioni totali, sono ad uso residenziale. I dati comunicati da Enea dicono che il 60% degli immobili sono in classe energetica G o F e hanno un’età media di 59 anni.

L’Unione Europea ha calcolato che circa il 60% delle abitazioni europee necessita di interventi di ristrutturazione entro il 2050.

Saranno ora gli Stati Membri a dover recepire, entro due anni, la direttiva Casa Green, attuando un piano nazionale per favorire le ristrutturazioni. La commissione europea ha annunciato che non sarà erogato alcun fondo, bisognerà fare affidamento solo sugli stanziamenti del PNRR, del Fondo sociale per il clima e dei Fondi di coesione

Per concludere

La direttiva Casa Green impone la necessità di attuare delle ristrutturazioni per rientrare nei parametri che sono stati definiti, con l’ambizioso obiettivo del raggiungimento delle zero emissioni entro il 2050.

È chiaro che si tratta di una direttiva che avrà degli impatti significativi a livello di costi e per questo è fondamentale che gli Stati Membri siano in grado di pianificare un percorso virtuoso per favorire le ristrutturazioni e rispettare i parametri stabiliti.

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