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03 maggio 2023
Classe D per tutti entro il 2033: cosa comporta davvero?
Via libera del Parlamento UE alla direttiva “case green”, la riforma per l’efficientamento energetico che prevede edifici di classe “E” entro il 2030 e “D” entro il 2033. Questi gli step approvati per raggiungere, entro il 2050, impatto zero sugli edifici.
Obiettivo classe “E” entro il 2030 e “D” entro il 2033
Il Parlamento ha approvato la nuova direttiva “case green” per cui gli edifici ad uso residenziale dovranno raggiungere una classe di prestazione energetica “E” entro il 2030 e “D” entro il 2033.
Ogni stato membro è chiamato a stabilire il proprio piano di ristrutturazione studiato sulle esigenze e sulla situazione del paese. Siamo ancora in attesa del testo definitivo, manca ancora il trilogo e la fase di negoziati per confermare il testo ufficiale, ma già si pensa a delle possibili deroghe per alcuni paesi.
Tutte le nuove abitazioni costruite dal 2028 dovranno essere a zero emissioni, mentre gli edifici utilizzati o gestiti da enti pubblici lo dovranno essere già due anni prima. Approvata dall’UE la legge per la ristrutturazione obbligatoria delle case per ridurre le emissioni di CO2, per arrivare nel 2030 ad avere immobili residenziali e non con classe energetica “E”. Entro la fine di quest’anno, gli immobili con classe energetica “F” o “G” dovranno ricorrere a ristrutturazioni per ridurre i consumi e migliorare la classe energetica. In quest’altro articolo, ti spiego come calcolare la classe energetica di casa.
Sono esonerati dall’obbligo di ristrutturazione:
abitazioni unifamiliari inferiori a 50 m/q
seconde case
edifici in centro storico
edifici con vincolo dei Beni Culturali
chiese o altri edifici di culto
edifici di proprietà delle Forze armate o del Governo centrale e destinati a scopi di difesa nazionale.
Case green in Italia: la situazione attuale
Sarà l’UE a definire tempi e modalità della transazione green, ma ogni stato membro potrà stabilire il proprio piano nazionale di ristrutturazione con una strategia chiara e incentivi.
Questi step che porteranno all’obiettivo emissioni zero entro il 2050 potrebbero rivelarsi particolarmente onerosi per l’Italia. Infatti, oltre metà delle abitazioni italiane è stata costruita più di 50 anni fa e solo l’8% conta meno di vent’anni. Questo implica che i lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico interesseranno quasi 10 milioni di edifici.
Attualmente, in tutta Italia, più del 60% degli edifici è di classe energetica “F” o “G”: è chiaro, dunque, che serviranno dei sostegni finanziari da parte dell’Europa. Il presidente di Federcepicostruzioni Antonio Lombardi sostiene la necessità di incentivi per questa transazione ecologica: non solo detrazioni fiscali, ma anche investimenti privati e mutui agevolati per le famiglie a basso reddito.
Bonus casa green 2023
La Legge di Bilancio 2023 ha reintrodotto il bonus acquisto case green che consiste in una detrazione del 50% dell’IVA per l’acquisto di immobili a uso residenziale di classe energetica “A” o “B” entro il 31 dicembre 2023.
Le case di classe energetica “A” sul mercato costano in media il 5% di più rispetto alle altre, però sono meno energivore. Ciò significa che questo 5% di costo in più verrà poi ammortizzato nel tempo grazie a bollette più leggere.
Sono esclusi da questo bonus gli enti non commerciali e le società di capitali. I soli beneficiari sono i soggetti IRPEF.
Per ottenere questa agevolazione, l’immobile, oltre a essere di classe energetica “A” o “B”, dovrà essere acquistato direttamente dal costruttore, senza intermediari.
La detrazione verrà restituita nell’arco di 10 anni, con rate di pari importo.