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27 maggio 2023
Come si calcola la classe energetica di casa?
Che cos’è la classe energetica di una casa, come si calcola e cosa possiamo fare per migliorarla? Ve lo spiego in questo articolo.
La classe energetica di una casa è un parametro che indica il livello di efficienza energetica di un edificio. Per ogni atto di compravendita immobiliare è necessario disporre di un attestato di prestazione energetica, nel quale vengono sintetizzate le caratteristiche energetiche della casa. Le case vengono classificate secondo questi indicatori: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G. La classe energetica A4 è quella più efficiente, la G quella meno.
I materiali utilizzati, la tipologia di infissi, gli impianti e i sistemi di illuminazione rientrano tra i criteri per i quali viene assegnata la classe energetica da professionisti certificati, ma vanno considerati anche la geometria e l’esposizione dell’immobile. L’elemento più rilevante è comunque la soluzione trovata per il riscaldamento invernale. In pratica la classe energetica viene determinata dalla somma dei singoli servizi energetici sulla superficie utile, e viene espressa in kWh/mq/anno.
Come migliorare la classe energetica della propria casa?
Migliorare la classe energetica di casa è utile sia per risparmiare sui consumi, sia per alzare il valore dell’immobile. Per farlo è necessario fare degli interventi di efficientamento energetico. Ecco alcune delle attività che incidono positivamente sulla classe energetica:
Migliorie dell’isolamento termico, come cappotto termico esterno o interno, oppure modifiche del tetto.
Sostituzione degli infissi con nuovi modelli in pdv in grado di ridurre la dissipazione del calore.
Progettazione e installazione di impianti di raffrescamento/ridscaldamento performanti ed ecologici.
In Italia, più della metà delle abitazioni rientra in classe F e classe G, e solo il 7,5% del totale rientra in classe A.
La Commissione Europea ha presentato una proposta a dicembre 2021 per ridurre le emissioni degli edifici del 55% entro il 2030 rispetto al 1990. Ogni stato dovrà però fare i conti con il proprio punto di partenza e quello italiano non è tra i più rosei.