02 agosto 2024

Direttiva casa green: per l’Italia un conto da 180 miliardi di euro

I dati sono stati diffusi dall’Energy Efficiency Report 2024, vediamo insieme a cosa fanno riferimento.

L’approvazione definitiva della direttiva Casa Green ha inevitabilmente messo in luce la necessità di dover attuare un profondo piano di ristrutturazione del parco immobiliare europeo e quindi anche italiano.

Ristrutturare però comporta costi importanti e in questo senso saranno i governi nazionali a dover mettere in piedi un piano di finanziamenti per aiutare i cittadini a sostenere la spesa.

Il comparto immobiliare italiano è composto soprattutto da case che richiedono molta energia e la maggior parte sono in classe G. Dunque, il percorso di transizione energetica si prospetta particolarmente complesso.

Ecco quanto costerà adeguare il patrimonio immobiliare

Adeguare il parco immobiliare italiano a quanto previsto dalla direttiva Casa Green, costerà 180 miliardi di euro, pari alla spesa sostenuta negli ultimi tre anni con Superbonus, Ecobonus e Bonus Casa.

La stima arriva dall’Energy Efficiency Report 2024, presentato al Politecnico di Milano, ed evidenzia come sia necessario effettuare investimenti ingenti considerando lo stato degli immobili del nostro Paese.

Quasi metà degli immobili residenziali è in classe G

La parte più consistente, circa 100 miliardi, verrà destinata alla riqualificazione degli immobili più energivori, ovvero quelli in classe G, che rappresentano circa il 40% dell’intero comparto immobiliare italiano.

Dunque, la strada è in salita e sarà necessario intervenire in maniera decisa per poter ristrutturare gli edifici e mettersi in regola con quanto previsto dalla direttiva Casa Green che, tra l’altro, prevede che il nostro Paese debba ridurre il consumo di energia del 16% rispetto a quanto fatto nel 2020.

2,5 milioni di italiani hanno intenzione di vendere casa

La direttiva Casa Green sta avendo effetti tangibili sul mercato immobiliare italiano.

Infatti, sono sempre di più gli acquirenti che si mettono alla ricerca di immobili a basso consumo energetico. I motivi sono fondamentalmente 2: il primo è che una casa poco energivora è pronta per il futuro e quindi non necessita di particolari lavori di ristrutturazione. Il secondo è che un immobile che consuma poco ha dei costi di gestione contenuti, basti pensare al risparmio in bolletta.

Da non sottovalutare anche la possibilità di ottenere un mutuo green, prodotto che viene proposto da diverse banche per coloro che intendono acquistare o ristrutturare una casa a basso impatto ambientale. Si tratta di un mutuo che permette di risparmiare anche sugli interessi e che quindi diventa particolarmente appetibile.

Dal punto di vista dei proprietari, invece, c’è forte preoccupazione per chi possiede immobili in classe energetica elevata, in quanto non rientrano nei parametri stabiliti dalla direttiva Casa Green e rischiano di diventare poco richiesti.

Secondo un’indagine commissionata da facile.it a mUp Research e Blindi, sono quasi 2,5 milioni gli italiani che hanno deciso di mettere in vendita la propria abitazione, poiché spaventati dai possibili costi elevati a cui potrebbero andare incontro.

Una situazione, quindi, che rischia di avere un effetto estremamente negativo sul mercato immobiliare, andando a deprezzare gli immobili energivori con la conseguente difficoltà di vendita degli stessi.

Di contro, si potrebbe assistere a un forte aumento dei prezzi delle case più performanti dal punto di vista energetico.

Conclusione

La direttiva Casa Green pone il tema della riqualificazione immobiliare.

Bisognerà capire come il Governo intenda agire per mettere a disposizione dei cittadini i fondi necessari per le ristrutturazioni.

Senza sostegni economici sarà praticamente impossibile avviare un percorso serio di transizione energetica a livello immobiliare e se la cifra di 180 miliardi sarà confermata, è evidente che bisognerà intervenire quanto prima.

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