20 settembre 2024

Donazione e successione: caratteristiche e differenze

Donazione e successione presentano delle diversità rilevanti dal punto di vista ereditario e fiscale.

Il nostro ordinamento giuridico prevede la possibilità di poter destinare parte, o tutto, del proprio patrimonio immobiliare in vita, tramite una donazione, o dopo la morte, in questo caso si parla di successione.

Si tratta di due opzioni che permettono di trasferire un bene immobile, e quindi un diritto reale, da una persona all’altra. Quello che cambia è la tempistica entro la quale avviene il passaggio.

In questo articolo analizziamo le caratteristiche della donazione e della successione, valutandone i vantaggi, gli svantaggi e i relativi costi.

Cos’è la successione

La successione si configura nel momento in cui la persona titolare del patrimonio è deceduta. In questo caso, quindi, uno o più eredi subentrano nella titolarità dei beni e dei diritti del De cuius.

Può avvenire per legge, in tale contesto si parla di successione legittima, oppure per testamento, ovvero successione testamentaria, che deve sempre tenere conto della quota legittima di cui hanno diritto i figli, il coniuge e gli ascendenti del defunto.

Cos’è la donazione

Si tratta di un atto giuridico con il quale una persona, chiamata donante, trasferisce a titolo gratuito un bene o un diritto reale a un altro soggetto chiamato donatario.

La donazione può avere come oggetto un bene immobile, mobile, denaro o quote societarie.

Sostanzialmente possiamo affermare che la donazione rappresenta una modalità per trasferire in maniera anticipata il proprio patrimonio ai beneficiari prescelti, dato che avviene nel momento in cui il donante è in vita.

Impugnabilità della donazione

Un aspetto importante della donazione, riguarda la sua impugnabilità. Si tratta di un elemento da non sottovalutare, in quanto l'atto può essere contestato dai legittimari, ovvero coniuge, figli e ascendenti.

L’impugnabilità scatta nel momento in cui la donazione lede la quota legittima di uno o più eredi. Ecco perché, anche quando si vuole comprare o vendere un immobile che proviene da una donazione, sorgono diversi problemi a partire dal fatto che le banche sono restie e concedere un mutuo, sebbene ci siano delle polizze assicurative studiate appositamente per tutelare le parti.

Infatti, una donazione può essere contestata entro 10 anni dalla morte del donante tramite un’azione di riduzione per lesione della quota legittima. Inoltre, entro 20 anni dalla donazione è possibile restituire il bene se il beneficiario lo ha nuovamente venduto a terzi.

In definitiva, la donazione prevede un quadro normativo piuttosto articolato e non esente da rischi. Il Governo aveva annunciato l’intenzione di intervenire con un provvedimento ad hoc, previsto nella Legge di Bilancio 2024, per facilitare il trasferimento degli immobili donati, ma almeno per il momento non è stato dato seguito a questo annuncio.

Donazione e successione: le imposte

Donazione e successione presentano delle profonde differenze anche per quanto riguarda l’aspetto fiscale.

Imposte sulla donazione

Le imposte relative alla donazione sono abbastanza complesse e dipendono dalle casistiche.

Ad ogni modo, parlando di donazione immobiliare, sono dovute l’imposta ipotecaria che corrisponde al 2% del valore dell’immobile e l’imposta catastale pari all’1% del valore catastale.

Qualora si trattasse di prima casa, il beneficiario avrà delle agevolazioni e pagherà un’imposta fissa di 200 euro che vale sia per l’imposta catastale che per quella ipotecaria.

Imposte sulla successione

Le imposte sulla successione variano in base al grado di parentela tra il De cuius e l’erede. Le aliquote previste sono le seguenti:

  • 4% per il trasferimento a un coniuge o ai figli, con franchigia pari a 1 milione di euro per ciascun erede.

  • 6% per il trasferimento tra fratelli e sorelle, con franchigia di 100.000 euro.

  • 6% per gli altri parenti fino al quarto grado e senza franchigia.

  • 8% per gli altri soggetti, sempre senza franchigia.

L’imposta viene calcolata sul valore netto dell’eredità.

Donazione e successione: pro e contro

Abbiamo visto fin qui le differenze tra donazione e successione, sia dal punto di vista fiscale che ereditario.

Entrambe, però, presentano vantaggi e svantaggi.

La donazione permette al donante di decidere cosa donare e a quale beneficiario. Inoltre, è un ottimo metodo per ridurre il rischio di eventuali liti per l’eredità.

Di contro, però, la donazione è impugnabile per un lasso di tempo elevato e questo può causare problemi alla futura commercializzazione dell’immobile e, di conseguenza, anche al beneficiario.

Per quanto riguarda la successione, il vantaggio principale è che il donatore può mantenere il controllo del proprio patrimonio immobiliare per tutta la vita, decidendo come dovrà essere regolato dopo la loro morte tramite un testamento.

Gli svantaggi riguardano principalmente la tassazione più elevata, inoltre possono facilmente sorgere conflitti tra eredi.

Conclusione

Come abbiamo visto, donazione e successione sono profondamente diverse tra di loro.

Naturalmente, la scelta tra le due è una questione puramente soggettiva che varia in base alla propria situazione.

La cosa importante è conoscere i pro e i contro di entrambe le opzioni e in ogni caso è preferibile consultarsi con un notaio o avvocato di fiducia per capire quale può essere la strada migliore.

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