07 settembre 2023

Posso vendere una casa ereditata senza il consenso dei comproprietari?

Ereditare una casa non sempre può rappresentare una grande fortuna. Questo accade in quei casi in cui non si eredita solo l’immobile, ma anche tutti i problemi che questo porta con sé, soprattutto quando non si è i soli proprietari e non si va d’amore e d’accordo con gli altri eredi.

Può capitare, infatti, che dopo la morte dei genitori, di un nonno o di un parente prossimo, più persone si ritrovino comproprietarie di un immobile che, purtroppo, non è sempre una villa al lago con piscina, ma una casa che necessita di ristrutturazioni.

Come trovare un accordo quando solo uno degli eredi vorrebbe vendere l’immobile? Cosa succede nel caso in cui uno dei comproprietari non sia disposto a pagare le spese burocratiche o la ristrutturazione?

Cosa fare se un erede non vuole vendere casa

Quando due o più persone accettano l’eredità che contiene un immobile in condivisione, viene costituita la comunione ereditaria del patrimonio, che segue le norme del Codice Civile.

Secondo la legge (art. 1108 del Codice Civile), per vendere un bene in comproprietà è necessario che ci sia il consenso unanime di tutti i comproprietari. Questo significa che, in caso di vendita di una casa in comproprietà, al momento del rogito devono essere presenti tutti gli eredi che dovranno firmare per prestare il loro consenso alla vendita.

Nel caso in cui un erede non voglia vendere la casa in comproprietà si può procedere in tre modi:

  • si stipula un accordo tra gli eredi dell’immobile

  • si vende una quota di proprietà

  • si richiede la divisione giudiziale.

1. Accordo tra le parti

Se un erede non vuole vendere l’immobile, inizialmente, si tenta la via conciliativa, stipulando un accordo “amichevole” di vendita e di divisione del ricavato in parti uguali. Viene sciolta, così, la comunione ereditaria e si può procedere alla vendita dell’immobile in maniera pacifica.

2. Vendita della quota di proprietà

Ogni soggetto comproprietario di uno stesso immobile gode del diritto di vendita della propria quota. Quindi un erede può decidere di vendere solo la sua parte per ottenere un ricavo.

I coeredi hanno diritto di prelazione sulla quota. Questo implica, quindi, che l’erede che intende vendere deve notificare la sua proposta di vendita, con il relativo prezzo. I comproprietari hanno tempo due mesi per esercitare il diritto di riscatto.

3. Divisione giudiziale

Quando stipulare un accordo diventa complicato si procede con la richiesta di divisione giudiziale: i comproprietari si rivolgono al Tribunale per la divisione della comunione ereditaria.

Innanzitutto, verrà verificata la possibilità di divisione materiale del bene, ad esempio, frazionando l’immobile in più unità. Se questo non fosse possibile, si procede alla vendita all’asta dell’immobile e alla liquidazione del valore delle rispettive quote.

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